Scuola e Covid-19: l'opinione degli italiani sulla didattica a distanza

Ana Becerra González
marzo 31, 2021, 10:36 AM GMT+0

La didattica a distanza è diventata una delle restrizioni legate al COVID-19 più problematiche in Italia. Da nord a sud, genitori, insegnanti e studenti hanno richiesto a gran voce la riapertura la riapertura delle aule e il ritorno delle lezioni faccia a faccia. Ma qual è l’esperienza diretta dei genitori?

Un genitore su quattro ha una opinione generalmente positiva della DAD nelle scuole elementari, medie e superiori. L'opinione più negativa è per la scuola Media, dove circa 3 genitori su 10 (28%) considerano che la didattica a distanza, così come messa in pratica ora, sia cattiva (20%) o sia pessima (8%).

I possibili effetti della Dad su bambini e adolescenti

La didattica a distanza è un cambiamento importante nell'ambiente scolastico e potrà avere conseguenze negative per i bambini e gli adolescenti, sia a lungo che a breve termine.

La mancanza della socialità e la possibilità di isolamento sono le principali conseguenze negative della DAD secondo i genitori. Nei tre livelli di scolarizzazione, le preoccupazioni sono le stesse; Riduzione della socialità (Scuola elementare 66%, Scuola media 75%, Scuola Superiore 65%), Peggioramento dello stato emotivo (Elementare 58%, Media 65% e Superiore 50%) e il rischio di perdere comunicazione con gli insegnanti (Scuola Elementare 56%, Scuola Media 60% e Scuola Superiore 52%).

Tra gli aspetti a preoccupare meno i genitori troviamo la crescita della spesa dovuta all’aumento dei pasti (Elementari 8%, Medie 10% e Superiori 6%).

Per quanto riguarda le differenze tra le preoccupazioni degli uomini e delle donne sugli effetti del DAD, notiamo come gli uomini siano più preoccupati, in generale, per la socializzazione dei bambini nella scuola Elementari e Medie (il 22% degli uomini pensa che questa sia la principale criticità della formazione a distanza, rispetto al 16% delle donne), mentre le donne sono più preoccupate per la salute emotiva dei loro figli (il 17% pensa che questa sia la principale criticità del DAD, rispetto al 13% degli uomini che pensa lo stesso).

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