Un anno dopo: l’opinione degli europei sulla guerra in Ucraina

Luca Mapelli
marzo 01, 2023, 10:08 AM GMT+0

Foto di Maria-Theodora Andrikopoulou


I paesi divisi sui negoziati di pace

A un anno dall’invasione russa dell’Ucraina, un nuovo sondaggio Eurotrack di YouGov, accompagnato da uno studio negli Stati Uniti, ci rivela che i rispondenti occidentali sono divisi su alcuni aspetti cruciali riguardo alla guerra.

L’Occidente dovrebbe incoraggiare negoziati di pace o supportare l’Ucraina finché la Russia si ritira?

Alla Conferenza della sicurezza di Monaco, il premier britannico Rishi Sunak ha chiarito che l’Occidente dovrebbe essere pronto a sostenere Kiev fino alla fine, e anche il presidente francese Emmanuel Macron ha detto che non è il momento per il dialogo.

Tuttavia è la Svezia il paese in cui la maggioranza più larga dice che l’Occidente dovrebbe supportare l’Ucraina finché la Russia si ritira. Questo può non sorprendere, dato che la Svezia è stata preoccupata dall’evenienza di una invasione russa a tal punto da chiedere di entrare nella NATO. Quasi due terzi (63%) degli svedesi preferirebbe l’approccio intransigente, contro il 18% che preferirebbe che l’Occidente incoraggiasse una pace negoziata per porre fine alla guerra, anche se questo lasciasse alla Russia controllo di parti di Ucraina.

Anche la vicina Danimarca preferirebbe un approccio che spingesse la Russia fuori dall’Ucraina (56%), così come la Gran Bretagna (53%) e gli Stati Uniti (46% contro il 24% per i negoziati).

Al contrario, il fronte dei membri di lungo corso della UE è più combattuto: i rispondenti sono divisi in Germania e Francia, oltre che in Spagna, mentre gli italiani preferiscono nettamente una pace negoziata, anche a costo di lasciare alla Russia controllo di alcune parti di Ucraina (47% per i negoziati contro 29% per una guerra a oltranza).

A un anno dall’invasione, quanto importa chi vince secondo europei e statunitensi?

Ci sono ampie differenze anche in termini di quanto i cittadini di ciascun paese tengono alla causa della vittoria di una delle due parti. La Svezia è il paese a cui la vittoria di una delle due parti importa di più: l’81% sostiene che sia “molto” o “abbastanza” importante, inclusa una maggioranza assoluta (54%) che lo ritiene molto importante. All’opposto della classifica, solo il 48% degli italiani dice che il risultato della guerra è importante per loro.

Sono pochi i rispondenti in ciascun paese che vorrebbero veder vincere la Russia, con tedeschi, francesi e italiani che mostrano le percentuali più alte, tra il 13 e l’11%. Allo stesso tempo, la maggioranza in ogni paese vorrebbe una vittoria ucraina, ma i numeri variano significativamente, dall’88% in Danimarca e 84% in Svezia fino al 58% della Francia e 56% dell’Italia.

Dopo un anno, che tipo di support gli Occidentali sono disposti a fornire all’Ucraina?

Anche se la maggioranza degli occidentali vuole che l’Ucraina vinca, questo non si traduce automaticamente in un sostegno ad accrescere il supporto fornito. Tra l’opzione di mantenere, aumentare o ridurre gli aiuti al paese sotto attacco, l’opzione più indicata è quella di mantenere il livello attuale, con percentuali che variano dal 36 al 51%.

Gli svedesi sono i più propensi a voler fornire maggiore supporto: 33%. Al contrario, gli italiani sono i più propensi a volerlo ridurre, al 31%.

Quando si parla di tipologie di supporto più specifiche, la propensione a sostenerle è diminuita o è rimasta stabile rispetto all’estate.

Imporre ulteriori sanzioni aglio interessi russi nel proprio paese rimane ovunque la misura più popolare: sette britannici su dieci (73%) e spagnoli (72%) sono disposti a supportare questa misura, una percentuale stabile rispetto al passato. Anche in Germania il supporto per questa opzione è stabile, con metà dei tedeschi che l’approva.

Tuttavia, il supporto per ulteriori sanzioni è diminuito in Francia, dal 62 al 50%, e in Italia, dal 56 al 48%.

L’invio di ulteriori armi e furniture militari, attorno al quale si è concentrato gran parte del dibattito recente, raccoglie il secondo livello più alto di supporto nella maggior parte dei paesi in studio, inclusi quasi due terzi dei britannici (65%), e più di metà degli spagnoli (57%) e dei tedeschi (52%).

Gli italiani sono l’eccezione, con solo un terzo (33%) a favore di ulteriori aiuti militari all’Ucraina, confermando così di essere riluttanti a questa soluzione, come già espresso la scorsa estate.

È però la Francia ad aver fatto segnare il più netto declino in termini di supporto per le misure. Oltre alla sopracitata minor propensione alle sanzioni, c’è stato anche un calo in doppia cifra in termini di supporto per: comunicazioni mirate nelle parti russofone dell'Ucraina per incoraggiarle a non supportare i russi (in calo di 13 punti, al 46%), e fornitura di supporto agli oppositori politici interni della leadership russa (in calo di 13 punti, al 45%).

Si è verificato un netto calo anche in Italia per quanto riguarda il supporto all’ipotesi di cyber-attacchi alle capacità militari russe (-13 punti, al 35%) e in Germania rispetto all’eventualità di inviare truppe in paesi NATO dell’Europa orientale (-12 pti, al 36%).

Gli Spagnoli e i Britannici sono invece i più propensi a supportare ciascuna misura per aiutare l’Ucraina.

A un anno dall’invasione, quale schieramento è in vantaggio?

Gli europei sono più propensi a ritenere che la situazione in Ucraina sia in stallo, piuttosto che vedere una delle due parti in vantaggio.

La Spagna rappresenta l’eccezione, con il 48% che ritiene che la Russia sia in vantaggio, contro il 32% che ritiene di non vedere un vantaggio per nessuna delle due parti, e il 6% che pensa che l’Ucraina stia vincendo.

Questi dati confermano i risultati di uno studio precedente, risalente all’estate, in cui gli spagnoli erano più inclini degli altri a ritenere la Russia in vantaggio. A quel tempo tutti i paesi erano più propensi a ritenere che la Russia stesse vincendo rispetto a ora.

Gli europei tendono a pensare che il conflitto durerà almeno un altro anno

Non sorprende, data la percezione condivisa di stallo, l’opinione generale secondo cui la guerra sarà ancora in corso a un anno da oggi. In questo caso, l’opinione degli spagnoli non si discorsta da quella degli altri, con percentuali tra il 48 e il 60% in ogni paese che si aspettano di trovare i due paesi ancora in guerra a febbraio 2024.

Nota Metodologica

Questo report è stato realizzato utilizzando dati rilevati tramite metodologia Omnibus con rappresentatività politica.

YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di oltre 1000 rispondenti per paese, rappresentativi della popolazione nazionale maggiorenne in termini di sesso, area geografica, età, livello di istruzione e affiliazione politica (Elezioni 2022).

Il sondaggio è stato condotto dal 9 al 17 febbraio 2023.

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