Da uno studio condotto su sette Paesi emerge che la maggior parte ritiene che il proprio governo nazionale stia gestendo male la crisi del costo della vita
In tutta l’Europa occidentale, il 2023 è stato un anno segnato dalle preoccupazioni economiche; una realtà che, secondo i nuovi dati YouGov Eurotrack, sembra destinata a continuare. La nostra indagine su sette paesi dell’Europa occidentale – Gran Bretagna, Danimarca, Francia, Germania, Italia, Spagna e Svezia – rileva che molti faticano a sostenere il costo della vita, giudicano negativamente la gestione economica dei loro governi nazionali, e sono pessimisti riguardo all’anno a venire.
Secondo gli europei, l’economia è peggiorata nel 2023, e molti si aspettano che questa tendenza continui nel 2024
Solo tra il 13% e il 20% dei rispondenti in ciascun Paese prevede un miglioramento dell’economia nazionale nel 2024. Per la maggior parte, l’aspettativa è che l’economia peggiorerà, con il 56% che lo afferma in Francia, il 52% in Spagna, il 49% in Germania, e tra il 40% e il 44% nel Regno Unito, in Italia e in Svezia.
La Danimarca costituisce un’eccezione, con solo il 27% che si aspetta che le cose peggiorino. Il 47% ritiene invece che la situazione economica rimarrà pressoché invariata; opinione, quest’ultima, condivisa da percentuali tra un quinto e un terzo anche nelle altre nazioni.
Non sorprende, quindi, che i rispondenti danesi siano i più propensi ad avere un’opinione positiva sulla gestione dell’economia da parte del proprio governo. Tuttavia, anche loro sono divisi, con il 46% che ritiene che il governo stia gestendo bene l’economia, contro il 45% che pensa che la stia gestendo male.
Si tratta di cifre comunque invidiabili per i partiti di governo delle altre nazioni analizzate: in nessun Paese più del 27% ha una visione positiva della gestione economica del proprio governo, con la percentuale più bassa in Gran Bretagna, pari al 19%. All’opposto, tra il 63% e il 74% afferma che il proprio governo nazionale sta gestendo male l’economia.
Molti in Europa ancora faticano a fronteggiare il costo della vita
Le prospettive finanziarie personali degli europei sono altrettanto negative: solo tra il 12% e il 21% prevede che la situazione finanziaria della propria famiglia migliorerà nel corso del 2024.
I francesi e i tedeschi in particolare sono i più propensi a prevedere un deterioramento delle loro finanze familiari nei prossimi 12 mesi, rispettivamente il 45% e al 42%. Questa cifra si attesta attorno a un terzo dei rispondenti in Gran Bretagna, Italia, Svezia e Spagna, e solo al 26% in Danimarca.
Molti in ciascun Paese hanno difficoltà a pagare le bollette domestiche. Il primo posto di questa infelice classifica spetta proprio all’Italia, dove quasi due terzi (65%) affermano di aver avuto, almeno occasionalmente, difficoltà a pagare le bollette energetiche negli ultimi tre mesi. La maggioranza degli italiani ha anche avuto difficoltà a permettersi il carburante (57%) e un terzo (36%) ha avuto difficoltà a sostenere le spese abitative.
Alla luce di questi risultati, non sorprende che vi sia un’insoddisfazione diffusa nei confronti della gestione dell’inflazione da parte dei governi nazionali; anche in Danimarca, dove il 56% giudica negativamente la gestione degli aumenti del costo della vita da parte del governo. Negli altri Paesi, la quota dei critici raggiunge e supera i tre quarti dei rispondenti (75% in Italia).
Nota metodologica
YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, oltre 9.000 rispondenti in sette Paesi europei: Danimarca (n=1004), Francia (n=1001), Germania (n=2092), Gran Bretagna (n=2194), Italia (n=1034), Spagna (n=1037), Svezia (n=1008).
I rispondenti intervistati sono rappresentativi della popolazione maggiorenne di ciascun Paese, in termini di sesso, età, area di residenza, livello di istruzione e appartenenza politica.
Il sondaggio è stato condotto su panel proprietario YouGov tra il 5 e il 31 Dicembre 2023.