Quasi nessuno conosce o dà peso all’affiliazione europea dei partiti italiani in corsa l’8 e 9 giugno
Tra il 6 e il 9 giugno, in tutta l’Unione si terranno le Elezioni Europee, ovvero il voto per il rinnovo del Parlamento Europeo, che porterà anche alla nomina di una nuova Commissione. La data del voto in Italia è fissata per l’8 e 9 giugno.
Come per le Elezioni Politiche italiane, i cittadini metteranno una X sul simbolo di un partito o di una lista, che occuperà dei seggi in parlamento in base ai voti ricevuti. Di fatto, quindi, i cittadini eleggeranno i propri rappresentanti al Parlamento, attraverso il voto ai partiti di cui i candidati fanno parte, con la possibilità di esprimere anche delle preferenze nominative.
Per le Elezioni Europee, però, c’è una complicazione in più. Se alle Elezioni Politiche nazionali i partiti italiani sono gli stessi in quasi tutte le regioni, alle Europee i partiti cambiano in ogni Paese. Per questo motivo sono state formate delle “alleanze” europee, nelle quali confluiscono i partiti di diversi Paesi che condividono ideologie affini. Al Parlamento Europeo, ciò si traduce in gruppi politici che formano coalizioni a sostegno o in opposizione alla Commissione.
Il principale gruppo al parlamento europeo è quello di centro-destra dei Popolari Europei (EPP), in cui ad esempio rientra Forza Italia. Il secondo gruppo per dimensione è l’Alleanza Progressista dei Socialisti e Democratici (S&D), in cui per l’Italia rientra il PD. Seguono i Liberali di Renew Europe, in cui confluiscono partiti come Azione e +Europa. Ci sono anche i gruppi di destra dei Riformisti e Conservatori (ECR, di cui fa parte Fratelli d’Italia) e Identità e Democrazia (ID, di cui fa parte la Lega), nonché quelli dei Verdi e della Sinistra, in cui confluiscono i candidati di partiti italiani come AVS. Ci sono infine i non iscritti, a cui per esempio afferiscono gli eletti del Movimento 5 Stelle. Anche se l’affiliazione europea dei partiti nazionali può cambiare nel tempo, è sostanzialmente stabile.
L’ultimo sondaggio YouGov Eurotrack, tuttavia, evidenzia che queste affiliazioni sono ignote alla gran parte degli italiani. Questo indica che, anche se molte persone sanno per quale partito voteranno, molti non sanno in che modo questo si tradurrà in termini di alleanze all’Europarlamento.
Per fare un esempio, solo il 16% degli italiani sa che il principale partito italiano, Fratelli d’Italia, fa parte del gruppo ECR; tra chi è intenzionato a votare FdI alle prossime Europee, il dato è ancora più basso: 11%. Anche il PD viene correttamente associato al gruppo dei Socialisti e Democratici solo dal 17% degli italiani, mentre l’11% lo assegna alla Sinistra Europea (GUE); gli aspiranti elettori del PD tendono però a conoscere un po’ meglio la propria affiliazione europea, con il 33% che colloca il partito correttamente. Il Movimento 5 Stelle, che invece non è iscritto ad alcun gruppo europeo, viene correttamente collocato tra i non-affiliati dal 14% della popolazione, dato che sale al 27% tra gli intenzionati a votarlo. La Lega, parte di Identità e Democrazia, forse per via del nome poco intuitivo del gruppo, viene collocata correttamente solo dal 6% degli italiani e dal 5% degli aspiranti elettori del partito. Forza Italia, infine, è il partito di più nota collocazione europea, con il 24% degli italiani che lo associa ai Popolari Europei.
La scarsa conoscenza dell’affiliazione europea dei partiti nazionali è coerente con la poca importanza data al fattore prettamente europeo nella scelta di voto, già evidenziato da un altro sondaggio YouGov Eurotrack effettuato ad aprile. Alla domanda quale fosse la ragione principale che spinge a scegliere un partito piuttosto che un altro alle Europee, il 31% che affermava che il primo motivo era la vicinanza del partito ai propri valori e princìpi. Dopo questo primo dato che può apparire scontato, tuttavia, le ragioni successive risultano frammentate e i fattori nazionali pesano più di quelli europei: l’8% infatti voterà per mostrare insoddisfazione nei confronti del governo italiano, e un ulteriore 8% voterà il partico con le migliori politiche per l’Italia. Il partito pan-europeo di riferimento, gli aspiranti europarlamentari in corsa e persino i candidati alla presidenza della Commissione Europea giocano invece un ruolo minoritario nella scelta di voto.
Nota Metodologica
I risultati riportati riguardo all’associazione di partiti italiani e gruppi europei provengono dai sondaggi Eurotrack di YouGov effettuati tra il 14 e il 24 maggio 2024. YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di 1009 rispondenti in Italia. Il campione è stato costruito e pesato per rappresentare la popolazione maggiorenne in termini di età, sesso, area geografica di residenza, livello di istruzione e orientamento politico.
I risultati riguardanti le motivazioni di voto provengono dai sondaggi Eurotrack di YouGov effettuati tra il 5 e il 17 aprile 2024, con le stesse modalità e rappresentatività.
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