A poco più di un mese dall’avvio della campagna, gli italiani iniziano a pensare al vaccino in modo diverso ed a farsi un’idea dei tempi necessari per uscire dalla crisi
Da ottobre 2020 teniamo traccia degli atteggiamenti degli italiani sul vaccino anti COVID-19, indagando le loro idee sulla sicurezza dei processi di sviluppo e di approvazione del farmaco, l’intenzione a sottoporsi ad esso e molto altro.
Riguardo l’ultimo punto, la propensione a sottoporsi al vaccino anti covid-19 ha nel tempo subito diverse oscillazioni legate ai vari eventi susseguitisi nella storia dei trial e delle prime vaccinazioni.
Ma l’ultimo aggiornamento conferma un’inversione di tendenza: a Febbraio si allarga ancor più lo scarto tra il numero di persone che, potendo, vorrebbe vaccinarsi immediatamente (49%) rispetto a chi preferirebbe aspettare alcuni mesi (40%). Si conferma inoltre il calo di chi si rifiuterebbe totalmente di farlo (oggi il 10%)
Tutti i vaccini sono ugualmente sicuri?
Gli Italiani già a dicembre ci hanno detto di fidarsi della garanzia di sicurezza fornita dal processo di approvazione o sviluppo se avvengono nel Regno Unito o negli USA, ed ancora di più se invece vengono confermati sul nostro territorio nazionale. Caso ben diverso quello di Cina e Russia, che godevano della fiducia di 1 persona su 3.
Gli ultimi sviluppi vedono però diversi Paesi Europei contemplare sempre più l’idea di introdurre nell’arsenale di farmaci a disposizione anche il russo Sputnik, che inizia a guadagnare credito anche nel nostro continente. E gli italiani hanno ascoltato: la fiducia verso la Russia a febbraio sale di 10 punti rispetto ai mesi precedenti.
Come sta andando il piano di vaccinazione nel nostro Paese?
Poco più della metà delle persone pensa che il piano vaccinale sviluppato dall’Italia sia equiparabile a quello degli altri Paesi Europei, sebbene una piccola minoranza (20%) pensi che sia invece peggiore. Sono pochi invece a sbilanciarsi e dire che sia migliore (12%).
Un po’ più polarizzante è il giudizio sul modo in cui il piano vaccinale viene poi eseguito. Qui è infatti molto simile la porzione di persone che pensa che l’esecuzione del piano sia attualmente efficiente (il 40% dice che lo è molto o abbastanza) e di chi crede non lo sia – quasi 3 su 10 (29%).
Ma quando usciremo dall’emergenza?
Tra i vari intoppi, i vaccini si sono rivelati non essere il rimedio istantaneo per risolvere la pandemia. E gli italiani sono cauti nel fare previsioni sul quando riusciremo a raggiungere una copertura vaccinale sufficiente a rimuovere completamente le restrizioni anti contagio.
Sono infatti meno le persone che pensano che quel momento arriverà quest’anno (ma non prima dell’autunno per il 15% o l’inverno per il 17%). La maggior parte guarda più lontano: la data X arriverà nella primavera 2022 per oltre un quarto delle persone. Il 23% è invece pessimista e crede che bisognerà aspettare ancora oltre la prossima primavera.
Metodologia. |
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Il sondaggio è stato effettuato online, su un panel proprietario di YouGov. I dati sono ponderati per essere rappresentativi della popolazione adulta italiana. Interviste condotte da Ottobre 2020 a Febbraio 2021 su un campione di oltre 5000 persone rappresentative della popolazione italiana (18+). |