Mentre aziende farmaceutiche e ricercatori studiano le nuove varianti del coronavirus e valutano l'efficacia dei vaccini contro di esse, l'argomento viene affrontato ogni giorno dai media con toni allarmati.
Alcune varianti del coronavirus sono già state osservate in Italia, ed ogni caso fa notizia a causa dei sospetti sulla maggiore trasmissibilità ed i dubbi sull’efficacia dei vaccini attualmente in uso sui nuovi ceppi.
Nonostante il livello di paura verso la possibilità di contrarre il virus non sia salito in seguito a queste notizie, assestantosi attorno al 70% dall’inizio della seconda ondata a novembre 2020, l’allarme per le nuove mutazioni del coronavirus è comunque diffuso.
Infatti, l’82% degli italiani si dice molto o abbastanza preoccupato per la diffusione delle varianti.
Se nel frattempo la maggior parte dell’Italia si trova in zona gialla – il colore con il minor livello di restrizioni – alcuni casi localizzati stanno tornando ad imporre le zone rosse, anche “micro”.
È una tendenza che è destinata a confermarsi su scala nazionale?
Secondo oltre 7 italiani su 10 sì: il 76% pensa che sia probabile o molto probabile che il governo introduca nuove restrizioni per limitare la diffusione delle varianti del coronavirus. A questo corrisponde anche la consapevolezza che queste limitazioni siano indispensabili: il 75% degli italiani dice che questa mossa sarebbe necessaria o molto necessaria.
Metodologia |
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Il sondaggio è stato effettuato online, su un panel proprietario di YouGov. I dati sono ponderati per essere rappresentativi della popolazione adulta italiana. Interviste condotte a Febbraio 2021 su un campione di 1021 persone rappresentative della popolazione italiana (18+). |