Le opinioni rimangono in simili a un anno fa, nel primo anniversario dell’invasione
Mentre scocca il secondo anniversario dell’invasione dell’Ucraina, la situazione militare nel Paese appare molto simile a un anno fa.
Lo stallo sul campo di battaglia si riflette nell’opinione pubblica: il nuovo studio di YouGov Eurotrack + USA (condotto in Danimarca, Francia, Germania, Italia, Spagna, Svezia e Regno Unito, oltre agli Stati Uniti) constata infatti che le attitudini dei cittadini sono pressoché invariate rispetto a un anno fa.
L’Occidente dovrebbe incoraggiare negoziati o sostenere l’Ucraina finché la Russia si ritiri?
I Paesi nordici e anglosassoni sono i più determinati a sostenere l’Ucraina fino alla vittoria. In Svezia, Danimarca e Regno Unito, tra il 50 e il 57% dei rispondenti ritiene che bisognerebbe sostenere l’Ucraina finché la Russia viene sconfitta. Più di quattro statunitensi su dieci (43%) dice lo stesso. In questi Paesi, le persone che prediligono una pace negoziata sono una minoranza, tra il 21 e il 27%.
Le cose cambiano nell’Europa continentale, con le opinioni pubbliche francese, tedesca e spagnola divise sull’approccio da seguire. L’Italia è l’unico Paese in cui una netta maggioranza preferirebbe una pace negoziata anche se ciò lasciasse alla Russia il controllo di parti di Ucraina (45% contro il 28% che preferirebbe continuare la guerra fino alla vittoria).
Quanto importa chi vince agli europei occidentali e agli statunitensi?
Agli svedesi, il risultato della guerra in Ucraina importa più che agli altri europei: per l’82% è molto o abbastanza importante, inclusa una maggioranza assoluta (53%) a cui importa molto. Anche sette britannici su dieci affermano di ritenere importante chi vince, così come due statunitensi su tre. All’estremo opposto, solo il 46% degli italiani considera importante il risultato del conflitto.
Al netto della rilevanza data al conflitto, solo una piccola minoranza di rispondenti desidera una vittoria russa; le percentuali più elevate si riscontrano nel 14% della Germania e nell’11% di Francia e Italia. Per contro, il supporto attivo per l’Ucraina differisce sensibilmente tra i vari Paesi: si va dall’88% in Danimarca e 85% in Svezia al 52% dell’Italia.
A due anni dall’invasione, cosa sta facendo l’Occidente per prevenire una vittoria russa?
Negli otto Paesi oggetto dello studio, la convinzione generale è che l’aiuto occidentale fornito all’Ucraina non sia sufficiente a consentirle di respingere la Russia: svedesi e spagnoli sono i più inclini in questo senso (64%), mentre i tedeschi lo sono meno (44%). L’Italia si posiziona nel mezzo, con il 55% che non ritiene l’aiuto occidentale sufficiente all’Ucraina per vincere.
Negli USA e in Germania un rispondente su quattro ritiene che l’aiuto fornito sia sufficiente: una cifra superiore agli altri Paesi.
Che tipo di supporto gli europei occidentali sono disposti a dare all’Ucraina?
Nonostante la maggior parte dell’opinione pubblica occidentale voglia una vittoria ucraina, e riconosca al contempo che l’aiuto finora fornito non è sufficiente a questo scopo, questo non significa che vi sia sempre disponibilità a fornire ulteriore supporto.
Di fronte alla scelta se mantenere, aumentare o ridurre l’aiuto all’Ucraina, la risposta più comune è quella di mantenere l’attuale livello, tra il 37% e il 50% delle risposte in ogni Paese, con la sola eccezione della Germania, dove chi vorrebbe ridurlo (34%) supera di poco chi vuole mantenerlo (30%). Segue l’Italia, con il 37% che vorrebbe mantenere l’attuale livello, e il 30% che vuole ridurlo.
Fuori dall’Europa, gli USA sono divisi: il 23% vuole fornire ulteriore supporto, il 33% vuole mantenere il livello corrente, e il 26% vuole ridurlo. Gran Bretagna e Svezia sono invece i più propensi a fornire maggiori aiuti, anche se la maggioranza è sempre in favore di un mantenimento del livello attuale.
Anche la tipologia di supporto fornito conta. Mantenere le attuali sanzioni è la misura più appoggiata (48-76%) assieme ad imporre ulteriori sanzioni economiche agli interessi russi in ciascun Paese (44-70%).
Esiste anche un generale sostegno all’invio di ulteriori armi all’Ucraina nel resto d’Europa e negli USA (46-70%) ad eccezione dell’Italia, dove solo il 29% approva simili misure. L’Italia, in generale, è il Paese più scettico nei confronti della maggior parte delle misure, con nessuna misura appoggiata da più della metà dei rispondenti.
L’azione militare diretta contro la Russia riceve il minor supporto in ogni Paese. Solo tra il 13% e il 33% dei rispondenti vorrebbe inviare truppe in Ucraina, e tra il 19% e il 38% sosterrebbe degli attacchi aerei contro obiettivi russi nei territori occupati.
Il sostegno per ciascuna misura è rimasto pressoché invariato nell’ultimo anno. Se allunghiamo l’orizzonte temporale, invece, confrontando gli ultimi numeri con quelli rilevati subito dopo l’invasione del 2022, il supporto per alcune misure di supporto all’Ucraina è calato specialmente in Italia e Germania. Ancora una volta le opinioni pubbliche del nostro Paese e della Germania si confermano le più tiepide in questo senso.
A due anni dall’invasione, chi sta vincendo secondo l’opinione pubblica?
Rispetto a un anno fa, la differenza più marcata si nota nella percezione della situazione sul campo di battaglia: tutti i Paesi sono più portati a vedere la Russia in vantaggio, con aumenti tra i 9 e i 14 punti percentuali rispetto a febbraio 2023 in ogni Paese ad eccezione dell’Italia, dove la percentuale rimane piuttosto stabile. L’opinione più comune rimane però che nessuna delle due parti sia in vantaggio, con le sole eccezioni di Spagna e USA.
Dopo due anni di guerra aperta, gli europei ne attendono almeno un altro
Non sorprende, dati i risultati sopra citati, che la maggior parte degli europei ritenga che la guerra durerà almeno un altro anno, con cifre comprese tra il 49% e il 72%. Questa percentuale è aumentata tra i 4 e i 12 punti percentuali rispetto a un anno fa.
Circa uno su dieci crede che l’Ucraina trionferà nei prossimi dodici mesi, in leggero calo rispetto a un anno fa. Ancora meno sono coloro che si aspettano una conquista russa dell’intera Ucraina, in linea con un anno fa.
Nota metodologica
Questo report è stato realizzato utilizzando dati rilevati tramite metodologia Omnibus con rappresentatività politica.
YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di oltre 1000 rispondenti per paese, rappresentativi della popolazione nazionale maggiorenne in termini di sesso, area geografica, età, livello di istruzione e affiliazione politica.
Il sondaggio è stato condotto dal 5 gennaio al 4 febbraio 2024.