Pasqua 2021 senza agnello per più di un italiano su due

Luca Mapelli
marzo 31, 2021, 2:32 PM GMT+0

Pasqua 2021 si preannuncia tutto fuorché tradizionale, con l’Italia intera in Zona Rossa. Ma il lockdown potrebbe non essere l’unico cambiamento rispetto agli anni passati, con sempre più italiani che rinunciano a un altro elemento associato a questo periodo: mangiare l’agnello.

Il 4 e 5 aprile, la maggior parte degli italiani non consumerà carne di agnello: il 53% ne farà a meno, mentre solo il 31% si dice convinto di non rinunciarvi, con un altro 16% che non è sicuro. Sono dati di per sé non scontati in un Paese di forti tradizioni, anche e soprattutto culinarie. Forse ancora più sorprendente è che, tra chi rinuncerà a mangiare l’agnello, nove su dieci non sono né vegetariani né vegani (questi ultimi rispettivamente l’8% e il 2% di chi ne farà a meno).

Perché, dunque, così tante persone hanno preso questa decisione che pure non fa parte di una più ampia scelta alimentare? Tre quarti di questo sottogruppo non mangiava l’agnello neppure in passato, e continua a mantenere questa “contro-tradizione”. Gli altri, però, hanno preso questa decisione più recentemente, motivati in primo luogo da una istintiva tenerezza nei confronti dell’agnello stesso (31%), oppure dall’aver appreso delle condizioni in cui questi animali vengono allevati (27%); solo il 15% dichiara di rinunciare all’agnello perché non gradisce il sapore.

L’altro lato della medaglia sono le motivazioni di chi, all’agnello pasquale, non rinuncerà. La prima spiegazione è anche la più semplice: al 48%, l’agnello piace ed è un “piatto come un altro”, mentre per un 26% non c’è nessuna ragione in particolare se non l’abitudine della ricorrenza; da non confondere con chi invece ritiene che l’agnello sia una componente importante della tradizione, ovvero il 21%. Infine, c’è un 4% di coloro che mangeranno l’agnello che preferirebbe non farlo, ma allo stesso tempo vuole evitare di sentirsi escluso da quello che è un rito famigliare.

Le azioni dei singoli individui sono il riflesso delle loro opinioni: se il 68% di chi mangerà l’agnello lo ritiene un piatto importante nella tradizione, per il 56% di chi non lo mangerà questa usanza non ha nessun vero legame con la festività di Pasqua.

Motivazioni etiche o religiose a parte, anche il lockdown contribuirà a determinare gli acquisti di Pasqua degli italiani: se l’agnello è in declino rispetto allo scorso anno (il 20% ritiene meno probabile acquistarlo oggi rispetto a un anno fa), lo stesso si può dire per tutto ciò che si associa a un consumo all’aperto o grandi buffet: carni e verdure per la grigliata di Pasquetta, sottaceti e antipasti, spumanti e superalcolici sono tutte categorie che gli italiani ritengono, in media, meno probabile acquistare quest’anno. Resistono invece i dolci: uova di cioccolato, colomba pasquale, pastiere e altri dolci della tradizione locale saranno presenti anche quest’anno come o più degli anni scorsi.

Nota Metodologica

Questo report è stato realizzato utilizzando dati rilevati tramite metodologia Omnibus.

YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di 1013 rispondenti rappresentativi della popolazione italiana di età 18+.

Il sondaggio è stato condotto su panel proprietario YouGov il 29 Marzo 2021.

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