La maggior parte dei rispondenti dice di no, ma spesso per ragioni più geografiche che politiche
In seguito alle azioni israeliane a Gaza negli ultimi mesi, ci sono stati diversi appelli per l’esclusione del Paese dall’Eurovision, che hanno raccolto anche il favore di alcune figure istituzionali quali i ministri della cultura belga.
Il nostro ultimo sondaggio Eurotrack ha dunque chiesto agli europei se pensano che Israele debba essere escluso dall’Eurovision. La maggior parte ha risposto di sì: tra il 40% e il 59% nei sette Paesi coinvolti dallo studio ha risposto che Israele non dovrebbe poter competere al festival, contro il 23-37% che pensa il contrario.
Anche chi quest’anno intende guardare l’Eurovision propende per l’esclusione di Israele, seppure in misura minore rispetto alla popolazione generale; gli spettatori tedeschi sono gli unici a raccogliere una maggioranza a favore di mantenere Israele nel festival, con il 49% a favore e il 38% che vi si oppone.
Tuttavia, le ragioni per l’esclusione di Israele sono spesso più geografiche che politiche.
Perché gli europei vorrebbero escludere Israele dall’Eurovision?
Israele compare nei notiziari soprattutto per le sue azioni a Gaza, che costituiscono la base degli appelli a bandirlo dall’Eurovision. Ma è questa la ragione per cui i rispondenti vogliono escluderlo?
In parte. Alla domanda del perché a Israele non dovrebbe essere permesso partecipare all’Eurovision, fra il 38% e il 65% in ciascun Paese intervistato ha menzionato le azioni israeliane a Gaza come motivazione. Tra gli spettatori dell’Eurovision che non vogliono vedere Israele partecipare, questa cifra si attesta fra il 47% e il 69%.
Tuttavia, le persone sono almeno altrettanto propense a dire che la posizione geografica di Israele è il motivo per cui non dovrebbe competere: il 60-75% della popolazione generale e il 55-66% degli spettatori del festival citano questa motivazione. La quota di coloro che citano solo Gaza tra le ragioni per escludere Israele si attesta tra il 21% e il 36%, che scende al 12-21% tra gli spettatori del festival.
Più persone vogliono escludere Israele rispetto ad altri concorrenti extraeuropei
Ma se la ragione geografica è primaria nella volontà dei rispondenti di escludere Israele, come si collocano le opinioni su Israele rispetto a quelle su altri concorrenti extraeuropei?
In genere, gli spettatori sono più propensi a voler escludere Israele rispetto ad altri Paesi che, come Israele, sono vicini o ai margini dei confini geografici d’Europa, quali ad esempio la Georgia, la Turchia, l’Armenia e l’Azerbaigian. I risultati sono più equilibrati se si confronta Israele con Paesi nordafricani non partecipanti, come il Marocco (che partecipò nel 1980) e la Tunisia (che in passato fece richiesta).
Tra i Paesi molto lontani dall’Europa, i rispondenti tendono a essere più riluttanti a vedere Cina e India competere all’Eurovision rispetto a Israele, mentre la situazione è più combattuta quando si parla di Paesi americani come Argentina, Canada e Stati Uniti. I risultati sono combattuti anche rispetto all’Australia, il concorrente geograficamente più lontano: britannici, danesi e tedeschi sono più propensi a rifiutare l’Australia rispetto a Israele, mentre francesi, spagnoli, svedesi e italiani sono più propensi a escludere Israele rispetto all’Australia.
C’è poi il caso della Russia, Paese europeo che gareggiava abitualmente fino all’invasione dell’Ucraina nel 2022: in questo caso tutti i rispondenti europei sono più propensi a escluderla rispetto a Israele.
Da noi in Italia, in particolare, dove si riscontra più apertura verso l’inclusione di quasi tutti i Paesi extraeuropei, solo Cina e Russia fanno peggio di Israele in termini di accettazione all’Eurovision.
Nota Metodologica
I risultati riportati provengono dai sondaggi Eurotrack di YouGov effettuati tra il 5 e il 23 aprile 2024. YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di 2196 persone in Germania, 2088 persone nel Regno Unito, 1071 persone in Francia, 1018 persone in Danimarca, 1007 persone in Svezia, 1057 persone in Spagna e 1035 persone in Italia. I campioni sono stati costruiti e pesati per rappresentare la popolazione maggiorenne in termini di età, sesso, area geografica di residenza, livello di istruzione e orientamento politico.
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