Gli europei riluttanti a chiedere aumenti salariali nonostante l'inflazione

YouGov
marzo 23, 2022, 10:35 AM GMT+0

Tra la fine di febbraio e l'inizio di marzo, YouGov ha intervistato oltre 19.000 persone in 18 paesi.

Questo studio rivela: i lavoratori delle maggiori economie europee sono tra i meno propensi a chiedere aumenti salariali, nonostante il carovita.

Infatti, solo 1 lavoratore italiano su 3 (33%) o solo 1 lavoratore spagnolo su 5 (19%), prevede di chiedere al proprio datore di lavoro un aumento di stipendio durante l'anno. In confronto, questa cifra si attesta al 40% negli Stati Uniti e supera il 70% in Indonesia, India ed Emirati Arabi Uniti

Quale percentuale di aumento sono disposti a chiedere i lavoratori?

A livello globale, il 35% prevede di chiedere un aumento tra il 2,1% e il 5%.

Sebbene l'entità degli aumenti vari da paese a paese, i motivi per non presentare domanda sono molto simili. In tutti i paesi, ad eccezione della Danimarca, la maggior parte dei lavoratori non chiede un aumento perché pensa che non ci sia alcuna possibilità che il proprio datore di lavoro glielo conceda.

La scarsa richiesta è ancora più sorprendente se confrontata con il costo della vita che in molti paesi è aumentato notevolmente, poiché l'aumento dei prezzi dell'energia e i problemi di approvvigionamento legati alla pandemia, hanno fatto salire alle stelle i costi delle famiglie. Circa il 90% delle persone intervistate in Italia, Spagna, Germania e Regno Unito – che sono i meno propensi a chiedere un aumento di stipendio – afferma che il costo della vita è aumentato negli ultimi 12 mesi.

Metodologia:

Studio Omnibus condotto dal 22 febbraio all'8 marzo 2022 su 19.673 persone in 18 paesi (Germania, Francia, Italia, Spagna, Gran Bretagna, Polonia, Svezia, Danimarca, Messico, Australia, Cina, Hong Kong, Singapore, Indonesia, India, Emirati Arabi Uniti, Canada, Stati Uniti). Tutti i sondaggi sono stati condotti online. I campioni sono rappresentativi della popolazione nazionale secondo il metodo contingentato.

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