I lavoratori di oggi sentono molto la necessità di un migliore bilanciamento tra la vita personale e quella professionale: quasi 4 lavoratori a tempo pieno su 10 dichiarano che il lavoro interferisce con la propria vita privata, e sarebbero disposti a subire un taglio di stipendio pur di lavorare di meno.
Sembra che alcune aziende stiano iniziando a rispondere a questa necessità. Ad esempio, in una filiale giapponese di Microsoft accorciando la settimana lavorativa di un giorno (4 anziché 5) la produttività è aumentata del 40%. Secondo il CEO di Basecamp, azienda americana che da anni ha adottato la settimana breve, lavorare per 32 ore a settimana obbliga i lavoratori a prioritizzare: non significa lavorare più velocemente, ma in modo più "smart".
La sperimentazione ha stimolato un’accesa discussione a livello internazionale sulla fattibilità e l’efficacia di una settimana “breve”: ma come verrebbe accolta in Italia?
Mantenendo invariate le attuali condizioni (carico di lavoro e retribuzione), per il 60% degli italiani la settimana ideale sarebbe composta da 4 giorni lavorativi.
Lavorare un giorno in meno potrebbe allora essere una soluzione?
Accorciare la settimana lavorativa potrebbe voler dire ridistribuire le ore settimanali (tipicamente 40) in 4 giorni anziché 5, trascorrendo quindi 10 ore al giorno in ufficio anziché 8, oppure completamente eliminare un giorno, riducendo a 32 il numero di ore lavorative settimanali.
Tra le due iniziative, quest’ultima è la più apprezzata dalla maggior parte degli italiani impiegati full time (76%) mentre poco più della metà concorderebbe sulla ridistribuzione delle classiche 40 ore settimanali (57%).
La sperimentazione di Microsoft ed il modello seguito da Basecamp non hanno previsto un taglio di stipendio, ma piuttosto sono stati guidati dall'idea che passare meno tempo al lavoro spinga i lavoratori ad utilizzare meglio quello a propria disposizione, mantendendo alta l'efficienza di ognuno ed, anzi, migliorandola. Ma in ogni caso la maggior parte delle persone favorevoli alla settimana di 32 ore sembra dia priorità alla conciliazione lavoro-vita privata piuttosto che alla paga: il 66% sarebbe infatti disposto a sacrificare parte del proprio salario per ottenere un giorno libero in più.
Nota Metodologica
Questo report è stato realizzato utilizzando dati rilevati tramite metodologia Omnibus.
YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di 1015 rispondenti rappresentativi della popolazione Italiana di età 18+. Il campione della ricerca è composto da 133 italiani che lavorano a tempo pieno 40 ore settimanali.
Il sondaggio è stato condotto su panel proprietario YouGov, dal 12 Luglio al 13 Novembre 2019, utilizzando il metodo delle quote.
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