Mediamente, i prodotti destinati ad uso femminile hanno un costo più alto rispetto a quelli neutri (senza indicazioni di genere) o da uomo. Questo fenomeno, che molti chiamano “tassa rosa”, è spesso affrontato con stime e analisi del rincaro e consiste nel fatto che molti prodotti presenti sul mercato "dedicati alle donne" vengono fatti pagare di più rispetto al corrispettivo maschile.
Raramente si parla però del punto di vista del consumatore.
Innanzi tutto, il fenomeno è effettivamente sentito: quasi la metà degli italiani pensa che i prodotti per donne, o in generale i prodotti nella versione per donne, costino di più rispetto a quelli per uomini o "neutrali" (percentuale che sale al 55% quando si considera il solo campione femminile) – nonostante meno di un terzo dica di aver mai sentito parlare di “tassa rosa” (27%). Ed è ancora solo un terzo (27%) a dichiararsi disposto a pagare di più per avere un prodotto specifico per il proprio genere.
Che i prodotti per donne siano in media più costosi è un dato appurato, dimostrato da diverse ricerche ed inchieste italiane ed estere. Ma anche se la minoranza è disposta a pagare di più, nella realtà dei fatti nell’acquisto di molte categorie di prodotto viene prediletta la versione “maschile” o “femminile”, e sono proprio le donne ad essere più inclini a preferire i prodotti con indicazioni di genere.
Tralasciando le considerazioni etiche sulla correttezza di sovrapprezzo basato sul sesso del destinatario, i prodotti con indicazioni di genere sono vantaggiosi per il consumatore sotto vari punti di vista.
Prendendo come esempio esclusivamente le donne, circa la metà sostiene che le indicazioni sul genere dell’utilizzatore le aiuti a scegliere cosa acquistare (51%), e che quando presenti preferiscano scegliere versioni esplicitamente femminili piuttosto che quelle neutre (38%). Si arriva anche a ritenere che i prodotti dedicati ad uno specifico genere siano più efficaci (39%) e che piacciano di più (38%).
Nota Metodologica
Questo report è stato realizzato utilizzando dati rilevati tramite metodologia Omnibus.
YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di 1019 rispondenti rappresentativi della popolazione Italiana di età 18+.
Il sondaggio è stato condotto su panel proprietario YouGov, dal 14-15 Gennaio 2020, utilizzando il metodo delle quote.