Il cambiamento climatico: le responsabilità dell'uomo

Elisa StevaninSenior Research Executive
ottobre 03, 2019, 1:40 PM GMT+0

Dopo aver indagato il percepito del cambiamento climatico dal punto di vista globale, YouGov si è focalizzata su quello che ne pensano gli italiani.

L’idea che il comportamento umano sia responsabile (almeno in parte) del cambiamento climatico è ben radicata tra gli italiani. YouGov ha quindi chiesto, quali secondo loro siano i comportamenti e le abitudini che costituiscono un danno per l’ambiente e come cercano di limitarli.

Al primo posto troviamo l’uso dell’automobile: sono 9 persone su 10 a reputare questa una cattiva abitudine per l’ambiente. Seguono 3 comportamenti che hanno come protagonista l’uso di oggetti in plastica: sacchetti di plastica (89%), bottiglie di plastica (87%) e cannucce di plastica (80%).

Ma chi è disposto a rinunciare a queste abitudini?

Non tutte le abitudini sono ritenute "abbandonabili" allo stesso modo: nonostante l’uso dell’automobile sia percepito come dannoso per l’ambiente, circa la metà delle persone hanno già rinunciato o sono disposte a rinunciare/limitarne l’uso, mentre quasi tutte le persone che ritengono dannoso usare i prodotti di plastica monouso (come sacchetti, bottiglie e cannucce) sono disposte a evitarne l’utilizzo.

E quali sono i comportamenti che si potrebbero mettere in atto per limitare l’effetto dell’attività umana sul cambiamento climatico?

Per limitare l’uso dell’automobile, le alternative più condivise sono andare al lavoro (54%) e a fare la spesa (46%) con i mezzi pubblici o la bicicletta, oppure andare al lavoro condividendo l’automobile con i colleghi (33%).

Per limitare l’uso della plastica sono vari i comportamenti attuabili secondo gli Italiani. In linea generale le soluzioni più adottabili che emergono sono: agevolare un divieto totale delle materie plastiche monouso (57%), incrementare l’utilizzo di materie bio-plastiche (57%), incrementare la raccolta differenziata (55%) e facilitare i supermercati a rifiuti zero, ovvero senza plastica, in cui le persone si portano da casa i contenitori (54%). Dal punto di vista più “pratico” significherebbe fare la spesa usando sacchetti riutilizzabili (81%), non usare i prodotti monouso (come piatti e bicchieri, 77%), acquistare frutta e verura sfusi (63%), comprare i prodotti con confezioni riciclabili (60%). Per limitare l’uso delle bottiglie di plastica, il 57% delle persone sostiene che bere l’acqua in bottiglie di vetro sia una buona alternativa, oppure bere l’acqua direttamente dal rubinetto (44%)

Ma una volta individuati i nuovi comportamenti da adottare per salvaguardare l’ambiente, come si “impara” a metterli in atto?

Secondo una persona su due, sapere che si sta danneggiando qualcosa (50%) o qualcuno (46%) dovrebbe essere una motivazione efficace per adottare la nuova abitudine, ma altri aspetti importanti sono la facilità con sui si attua il nuovo comportamento (42%), venire premiati per un comportamento corretto (42%) oppure venire sanzionati per un comportamento sbagliato (39%).

Nota Metodologica

Questo report è stato realizzato utilizzando dati rilevati tramite metodologia Omnibus.
YouGov ha intervistato, in modalità CAWI, un campione di 1107 rispondenti rappresentativi della popolazione Italiana di età 18+.
Il sondaggio è stato condotto su panel proprietario YouGov, dal 23 al 26 Agosto 2019, utilizzando il metodo delle quote.

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