I dati raccolti da YouGov rivelano quali, secondo gli europei, sono le questioni più importanti che l’UE deve affrontare.
In occasione della conferenza “The State of the Union” che si sta svolgendo questa settimana presso l’European University Institute a Firenze, YouGov ha condotto una ricerca in 11 Paesi dell’Unione Europea. La ricerca identifica le questioni più importanti che secondo i cittadini europei l’UE si trova a dover affrontare, rivela se gli europei confidano maggiormente nell’UE o nei governi nazionali per la gestione di tali questioni e quanto supporto reciproco c’è tra i paesi dell’Unione.
Abbiamo intervistato i sei paesi più grandi dell'UE (Gran Bretagna, Francia, Germania, Italia, Spagna e Polonia), insieme a Danimarca, Svezia, Grecia e Lituania, per garantire un'ampia copertura dei diversi tasselli dell'UE.
Le questioni più importanti che l'Europa deve affrontare
L'Unione Europea rimane un'unione variegata con forti contrasti tra le questioni e le preoccupazioni nei diversi Paesi. Nei tre paesi dell'Europa meridionale che abbiamo intervistato, la disoccupazione è considerato il problema principale da affrontare, tuttavia non è un tema così dominante nel resto dell’Europa.
Il terrorismo emerge come il problema più importante da gestire per la Gran Bretagna, Francia e Germania, mentre salute e previdenza sociale sono considerati i problemi principali dai paesi del Nord Europa e dalla Polonia. I Lituani sono gli unici per i quali l’inflazione è il tema più critico, la Svezia invece è l’unico paese dove il crimine raggiunge le prime tre posizioni della classifica.
Un quadro simile emerge quando sottoponiamo gli stessi quesiti ma in relazione all’Unione Europea in generale. Mentre i paesi dell'Europa meridionale si focalizzano sulla disoccupazione, i paesi del Nord Europa si concentrano sull’ambiente.
L'immigrazione e il terrorismo sono le due questioni che tutti i cittadini dell’Unione Europea considerano importanti per l'Unione (anche se non erano considerati temi prioritari per i propri Paesi).
Chi è in grado di risolvere questi problemi?
Non c'è un'enorme differenza tra il livello di fiducia delle persone nei propri governi nazionali per la risoluzione di questi problemi e la fiducia nell'UE nell’affrontare gli stessi temi. Il cambiamento climatico è l'unica area in cui le persone dichiarano di nutrire una maggiore fiducia nell'Unione Europea affinchè migliorino le cose (in media il 32% delle persone nutre maggior finducia nell'UE per la risoluzione di questo problema, rispetto al 27% di coloro che nutrono maggiori speranze sulle azioni dei propri governi). In relazione a difesa militare e protezione contro la criminalità e terrorismo, è più probabile che le persone si fidino dei propri governi (sebbene il divario sia piuttosto ridotto).
In Danimarca, il livello di fiducia nel governo nazionale per migliorare le cose è, in media, dieci punti percentuali più alto rispetto alla fiducia nell'UE, in Svezia il divario è di nove punti, in Gran Bretagna e in Francia sono sette i punti di differenza. All'altro estremo della scala, tra i Lituani il livello di fiducia nell'UE per migliorare le cose è undici punti più alto della fiducia nel proprio governo, mentre in Grecia il divario è di sette punti.
Quanto sono disposti le persone ad aiutare gli altri paesi dell'UE che ne hanno bisogno?
Per quanto riguarda l’atteggiamento delle persone rispetto al tema della solidarietà e dell'intervento nell’Unione Europea, c'è un contrasto tra Europa del nord ed Europa dell’ovest, da un lato, e Europa dell’est e del sud, dall'altro. Questa distinzione in gran parte (ma non del tutto) riflette la differenza tra quei paesi dell'UE che pagano di più nel bilancio dell'UE di quanto ricevano e quelli che al contrario ricevono più di quanto paghino.
Alla domanda su una scala da 0 a 10, dove zero significa preoccuparsi solo del prorpio paese e 10 significa preoccuparsi di tutti i paesi dell’ UE allo stesso modo, il punteggio medio nell’Europa dell’ovest e del nord è 4.7, mentre nell’Europa del sud e dell’est è 6.3
Questa stessa differenza è evidente quando esaminiamo alcuni temi specifici, ad esempio se i paesi dell'Unione Europea debbano offrire aiuto qualora un altro paese dell'UE si trovi ad affrontare una crisi dovuta al debito, disoccupazione, immigrazione o ad una calamità naturale. In media, il 62% degli intervistati nell'Europa meridionale e orientale pensa che gli stati membri dovrebbero offrire aiuto, rispetto al 47% degli intervistati nell'Europa settentrionale e occidentale.
Tuttavia, ci sono alcuni contrasti interessanti a seconda del tipo di crisi. Una stragrande maggioranza afferma che i paesi dell'Unione Europea dovrebbero aiutare un altro paese membro che si trovi di fronte a un disastro naturale, come la maggior parte delle persone pensa che l'UE debba aiutare un paese che deve affrontare un afflusso di rifugiati. Le persone sono meno disposte a vedere i membri dell'Unione offrire aiuto se un altro paese affronta un problema con la disoccupazione o con un debito insostenibile.
I cittadini negli stati membri settentrionali dell'UE sono anche meno propensi rispetto alle loro controparti del sud dell'Europa a sostenere un aumento di denaro e spesa da parte dell'UE - con un' eccezione interessante.
Oltre alle persone nell'Europa meridionale, i cittadini tedeschi sarebbero favorevoli ad un incremento di più tasse e spese dell'UE. Si presume che gli intervistati nei paesi del sud sostengano l'aumento della tassazione e della spesa dell'UE perché ritengono che i loro paesi abbiano maggiori probabilità di essere destinatari netti di tali fondi. Tuttavia gli intervistati tedeschi potrebbero ritenere che il sostegno a una maggiore tassazione dell'UE possa ripartire i costi in modo più uniforme rispetto all'attuale sostanzioso contributo tedesco.
I risultati completi sono disponinli qui
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